Torronificio Di Iorio
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Torrone dal 1750
Non è una favola, è una deliziosa realtà. Perché quel torrone c’è ancora e quel maestro torronaio è il nonno del nonno del nonno del nonno del nonno di Gianni Festa, l’attuale titolare di Di Iorio 1750.
Assaggiare un torrone Di Iorio è come salire a bordo di una squisita macchina del tempo, che ci porta alla storia più buona dell’arte dolciaria italiana. Tutto comincia nel 1750, quando gli antenati dell’attuale famiglia iniziano a produrre torrone secondo la millenaria tradizione di queste terre. Siamo a Santa Paolina, un piccolo borgo fra le montagne dell’Irpinia. Dalla loro bottega, i Di Iorio partono con il carretto in giro per i paesi e le feste patronali, a vendere il loro torrone, che diventa il sapore della festa. Finisce il ‘700, passa tutto l’800, arriva il 1928: la bottega Di Iorio è l’unica in Campania a essere già antica, e la consacrazione ufficiale di questa tradizione di famiglia arriva con la prima Licenza di Produttore di Torroni, conferita a Vincenzo Di Iorio, nonno dell’attuale titolare.Più buoni gli ingredienti, più buono il torrone.Nocciole Avellinesi, una delle varietà più pregiate d’Italia, dal caratteristico gusto dolce, delicato e aromatico.Mandorle pugliesi, le più apprezzate per l’utilizzo in pasticceria e cioccolateria.Miele di acacia da piccoli produttori locali.Con calma, con gusto, più di 16 ore di lavorazione. Una cottura lenta per dare modo agli ingredienti di amalgamarsi al meglio, scambiandosi aromi e sapori in un prolungato abbraccio dei sensi.
La differenza si percepisce immediatamente: nel profumo che si libera aprendo l’incarto, nella friabilità eccezionale, nel sapore intenso, armonioso e persistente che rende ogni assaggio una straordinaria esperienza di degustazione.
Per fare il torrone più buono del mondo c’è un ingrediente che solo Di Iorio 1750 può usare: l’esperienza di chi il torrone lo fa da secoli, una supremazia attestata dai brevetti originali del fondatore.